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Da Beth Ditto a Kamasi Washington: la playlist di Hot Corn

Tra serie tv e cinema, tutto il meglio della settimana ascoltato dalla redazione

Go Baby Go – Beth Ditto. Da Here and Now. Holly Hunter e Tim Robbins sono i coniugi Bishop in Here and Now, dramedy targato HBO e creato da Alan Ball (Six Feet Under, True Blood). Dieci episodi (che trovate qui) nei quali l’apparentemente solida famiglia multirazziale composta dai due e i loro figli adottivi subirà una spaccatura profonda. Tra le varie canzoni presenti nella serie vi segnaliamo il singolo scritto e interpretato dall’ex leader dei Gossip, Beth Ditto. Un sound vintage che contraddistingue l’intero Fake Sugar, primo disco solista della diva americana.

KLAATU – Bernad Herrmann. Da Ultimatum alla Terra. Ispirato al racconto Addio al padrone di Harry Bates, Ultimatum alla Terra è un classico del cinema di fantascienza diretto nel 1951 da Robert Wise. A renderlo tale anche l’incredibile colonna sonora del genio Bernard Herrmann. Una pietra miliare per il genere che ha saputo anticipare la musica elettronica grazie all’utilizzo di strumenti al tempo inediti come violino e basso elettrico o il theremin intrecciati alle melodie del piano o dell’arpa. Oltre sessant’anni dopo l’uscita in sala del film, La-La Land Records ha realizzato un’edizione limitata di 3000 copie per celebrarne il sound pionieristico.

THE ALLERTON SUITE – Haim Frank Ilfman. Da Ghost Stories. Ghost Stories è l’acclamato horror diretto da Jeremy Dyson e Andy Nyman (anche interprete) con protagonista Martin Freeman. Adattamento della loro omonima opera teatrale londinese, oltre ai brani Why di Anthony Newley e Monster Mash di Bobby Boris Pickett, il film gode della colonna sonora scritta da Haim Frank Ilfman. Il compositore si avvale della London Metropolitan Orchestra per dar vita a brani orchestrali dal respiro ampio contrapposti a pezzi più concitati e serrati sfruttando i medesimi strumenti ma modulandoli a suoi piacimento. Una score dall’impronta classica e di genere eppure originale e caratteristica nel risultato finale.

PLAY YOUR HAND – Daniel Pemberton. Da Molly’s Game. Esordio alla regia per il Jay-Z degli sceneggiatori, Aaron Sorkin (The Social Network, Steve Jobs, The Newsroom). Basato sul libro di memorie di Molly Bloom, ex sciatrice olimpionica divenuta organizzatrice di un giro di poker clandestino, il film ha per protagonista Jessica Chastain. Il nome dietro la score del film è quello del compositore britannico Daniel Pemberton che realizza una partitura eclettica e variegata. Sfumature jazz, pop, rock, elettroniche e disco convivono in una delle colonne sonore più accattivanti, ricche e articolate di questa stagione cinematografica.

MAIN THEME – John Williams. Da Solo: A Star Wars Story. Tra meno di un mese il secondo, attesissimo, film della Star Wars Anthology verrà presentato in anteprima e fuori concorso a Cannes. Scritto da Jon e Lawrence Kasdan e diretto da Ron Howars, Solo: A Star Wars Story si concentra sulle vicende di un giovane Han Solo, interpretato da Alden Ehrenreich, e del suo amico Chewbecca. Le musiche sono affidate a John Powell (Kung-Fu Panda, Jason Bourne) ma non poteva certo mancare il tocco magico di John Williams con la rivisitazione in chiave elettro-rock del tema principale della saga ideata da George Lucas.

OVERTURE – Henry Jackman. Da Jumanji: Benvenuti nella giungla. Mentre Dwayne Johnson è in sala con Rampage nei panni di un primatologo che tenta di salvare il mondo dalle conseguenze disastrose di un esperimento genetico, su CHILI trovate Jumanji: Benvenuti nella giungla. Sequel diretto da Jake Kasdan del classico del 1995 con Robin Williams, il film vede il compositore Henry Jackman impegnato nella realizzazione di una partitura in grado di inglobare anche il sound del primo capitolo. Composizioni orchestrali dove percussioni e fiati sono elementi imprescindibili per creare il mix di epicità e suspense che accompagnano la pellicola.

WAR IS OVER – Jeff Russo. Da Star Treck: Discovery 2. Ambientata dieci anni prima degli eventi della serie originale di Star Trek, lo show della CBS segue le avventure della nave stellare USS Discovery guidata dal primo ufficiale Michael Brunham (Sonequa Martin-Green). Ideata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman, Discovery è inserita nell’universo del franchise fantascientifico ed è la prima serie ad essere prodotta dopo la conclusione di Enterprise nel 2005. Il compositore e musicista Jeff Russo (Fargo, Legion, The Night of) realizza una score perfettamente allineata con il genere d’appartenenza di Discovery grazie all’uso solenne degli archi e il contrappunto di fiati e percussioni.

CRASH LANDING – Christopher Lennertz. Da Lost in Space. Se il boom di remake, sequel e prequel sembrava una pratica esclusiva del grande schermo, negli ultimi tempi anche la serialità attinge sempre più spesso a titoli del passato. L’ultimo esempio è Lost in space, la serie creata da Matt Sazama e Burk Sharpless – remake dell’omonima serie del 1965 – nella quale una famiglia di pionieri spaziali è costretta ad atterrare su un pianeta sconosciuto dopo la rottura della loro astronave. Ad accompagnare musicalmente la famiglia Robinson è stato chiamato Christopher Lennertz che realizza una partitura fortemente debitrice del lavoro di John Williams in Star Wars.

FINAL THOUGHT – Kamasi Washington. Da Homeland 7 La serie ideata da Gideon Raff con protagonista Claire Danes nei panni dell’agente della CIA Carrie Mathison è arrivata alla penultima stagione. Capace di unire fiction e racconto del cambiamento della politica americana all’indomani dell’11/9, Homeland ha mantenuto intatta questa peculiarità nel corso di ogni capitolo. Altro elemento imprescindibile è l’uso della musica jazz, la prediletta della protagonista. Non stupisce allora ascoltare nella season premiere di questa settima stagione il sassofonista losangelino Kamasi Washington con Final Thought, traccia contenuta in The Epic, quarto album in studio datato 2015.

EDDIE JUMPS THE 90M – Matthew Margeson. Da Eddie the Eagle. Quanto lontano può portarti un’ambizione? Ce lo racconta Dexter Fletcher in Eddie the Eagle (ve ne abbiamo parlato qui), biopic ispirato alla vera storia dello sciatore britannico che nel 1988 divenne il primo atleta a rappresentare la Gran Bretagna alle Olimpiadi invernali nel salto con gli sci, nonostante le ritrosie del suo stesso Paese. Matthew Margeson (Kingsman, Rings, Wrecked) accompagna musicalmente l’ostinato percorso dell’aspirante olimpionico con una colonna sonora immersa nelle sonorità degli anni ’80, tra synth, pianola e percussioni elettroniche.

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