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Becoming Astrid | Pippi Calzelunghe, quel biopic e la vera storia di Astrid Lindgren

I campi, un figlio, l’amore per i bambini: un biopic racconta la scrittrice. Ma che fine ha fatto?

1970: la vera Astrid Lindgren sul set della serie tv Pippi Calzelunghe con la piccola Inger Nilsson.

ROMA – In un’epoca digitale in cui qualsiasi film può essere visto, il paradosso è proprio non riuscire a trovarlo. Impossibile? No, affatto, anzi, la lista di inediti è sempre più lunga. Prendete per esempio Becoming Astrid, solido e affascinante biopic diretto da Pernilla Fischer Christensen che avevamo visto qualche anno fa (era il 2018) ad un festival e che da allora è scomparso nel nulla. Ed è un peccato perché il film è una perla rara e mostra un lato nascosto della scrittrice svedese Astrid Lindgren (1907 – 2002), famosa per aver creato Pippi Calzelunghe, ma riuscita, come altri narratori per l’infanzia, a potenziare le menti di tanti giovani lettori, scatenando la loro fantasia. Una storia privata tanto dolorosa quanto potente (e decisamente poco nota almeno in Italia) nell’impatto che ha poi avuto sulla sua vita professionale.

Una scena di Becoming Astrid.

A dirlo è stata lei stessa: senza il dolore per la separazione forzata dal figlio, avuto a soli diciotto anni da un uomo più grande di lei, non sarebbe mai diventata l’autrice che è stata. Quello strappo, ricucito grazie ad un atto di coraggio, è stato il detonatore, l’avvio di una carriera segnata da una sensibilità fuori dal comune. Nata il 14 novembre del 1907 a Vimmerby, nella regione dello Småland, Astrid Anna Emilia Ericsson cresce in una famiglia serena, con due genitori che si amano e che si preoccupano per il bene dei loro quattro figli. Coltivano la terra insieme e passano le giornate all’aria aperta, giocando e correndo tra gli alberi, anche durante il gelido inverno svedese. Un imprinting essenziale per il suo stile di scrittura così legato alla descrizione della natura.

Astrid Lindgren
La famiglia Ericsson in una foto di inizio Novecento

La vita di Astrid viene scandita dal lavoro nei campi, dalla scuola, in cui eccelle nelle materie letterarie e dalla messa domenicale, unica circostanza in cui la ragazzina si confronta con una religione dai rigidi precetti morali. Eppure, Astrid è leggera e non si fa spaventare dai sermoni dei pastori. Ha una forte identità e una dote rara: sa usare le parole. A sedici anni entra nel piccolo giornale del paese, il Vimmerby Tidning dove diventa correttrice di bozze e ha l’occasione di redigere qualche pezzo. Qui conosce l’uomo di cui si invaghisce e di cui resta incinta. Non è certo la prima ragazza madre dell’epoca, ma ciò non la protegge dallo scandalo. Si trasferisce a Stoccolma dove frequenta una scuola per segretarie e, dato alla luce Lasse, decide di affidarlo ad una famiglia danese, con la speranza di riprenderlo con sé quanto prima.

Una scena di Becoming Astrid.

Passano cinque anni prima di poterlo riabbracciare. Anni in cui trova lavoro come segretaria presso l’Automobile Club del Regno e in cui rifiuta la proposta di matrimonio del padre del piccolo, di cui si rende conto di non essere innamorata. Accetta invece quella di Sture Lindgren, felice di accogliere in famiglia anche Lasse. Nel 1934 nasce la secondogenita Karin. Proprio durante una malattia della bimba, Astrid viene spinta a raccontare favole e su ispirazione della figlia, nel 1941, arriva Pippi Calzelunghe, senza dubbio uno dei personaggi più amati dai bambini di tutto il mondo. Una ragazzina forte e senza paura, decisamente monella, che vive da sola in una grande casa con un cavallo e una scimmietta e con due amici, Tommy e Annika.

Becoming Astrid
Un’altra scena di Becoming Astrid, inedito in streaming.

Quattro anni più tardi, superata la reticenza degli editori che temono di “istigare” i bambini alla ribellione, le storie di quella eroina fuori dal comune, che non ha conosciuto la mamma e il cui papà è prigioniero dei pirati, vengono pubblicate da Rabén & Sjögren. Il resto è noto. Pippi è solo il primo di una serie di successi come Karlsson sul tetto, Rasmus e il vagabondo e Emil (il preferito della Lindgren). Il filo rosso di questi libri? Personaggi liberi e vitali in cui i bambini si rivedono con soddisfazione. «Ricordo bene com’è essere bambini, come un bambino senta e come reagisca», ha detto Astrid in un’intervista, centrando evidentemente il motivo del suo strepitoso successo.

Inger Nisson nei panni di Pippi Calzelunghe

In migliaia le hanno spedito lettere e disegni, ringraziandola per aver contribuito a rendere più bella la loro vita. Perché l’esempio di Astrid Lindgren e la forza di un personaggio come Pippi Calzelunghe hanno valore sempre. Non è un caso che l’eroina nata dalla penna della Lindgren sia diventata qualche anno fa anche il simbolo di una campagna umanitaria voluta da Save the Children e Astrid Lindgren Company. Un progetto, chiamato Pippi of Today, che vuole sensibilizzare il pubblico a sostenere il lavoro che l’Organizzazione internazionale svolge per supportare le ragazze in fuga da guerra e povertà.

Astrid Lindgren
La campagna di Save the Children, Pippi of Today

Oltre ottant’anni fa il mondo conosceva Pippi Calzelunghe, la bambina che da sola arrivò in una nuova città per vivere mirabolanti avventure. Oggi, come lei, milioni di ragazze sono costrette a lasciare le loro case. E non pensano certo a peripezie emozionanti, ma a salvarsi la vita. Ecco il segreto di Astrid Lindgren: aver amato uno per uno i suoi lettori, avergli regalato un po’ di magia e di coraggio, diventando per loro un esempio. Femminista, sostenitrice del movimento operaio, in prima linea nella lotta per il riconoscimento dei diritti dei bambini e degli animali, la Lindgren è ancora oggi icona di modernità e libertà. Per parafrasare la sigla della serie cult dedicata a Pippi: «una come lei non c’è stata mai». E questo perché ha sempre ascoltato la sua bambina interiore. Senza mai averne paura.

  • INTERVISTE | Alba August: «Perché riscoprire Astrid Lindgren»
  • VIDEO | Qui potete vedere il trailer di Becoming Astrid:

 

 

 

 

 

 

 

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