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Amore e altre catastrofi. Ovvero: perché dovreste recuperare The Big Sick

Una storia vera, due comici e quella vecchia nomination agli Oscar. Ecco perché riscoprirlo

Kumail Nanjiani e Zoe Kazan. Amore e molto altro.

ROMA – Qualcuno forse non lo ricorda, ma ci fu una piccola (grande) sorpresa all’edizione degli Oscar di tre anni fa. Quale? Una puntina luminosa, un gioiellino che tra l’aggressività di Tre manifesti a Ebbing, Missouri, la fantasia de La forma dell’acqua e l’ironia politica di Get Out riuscì a strappare un sorriso di gioia all’annuncio della candidatura. Un’opera capace di portare freschezza tra le migliori sceneggiature originali e che adesso è doveroso riscoprire. Si tratta di The Big Sick – lo trovate su CHILI -, una commedia sentimentale dalla scrittura intelligente e colma di tenerezza che ruota attorno a molti temi: l’incontro, la perdita, la confusione e la riscoperta di due persone legate nel momento più difficile. E stiamo parlando di una storia vera.

Kumail Nanjiani interpreta se stesso in The Big Sick, Emily è interpretata da Zoe Kazan

È questa, infatti, la peculiarità di The Big Sick: una storia vera che parla di un vero rapporto, di vere persone, ma, cosa ancora più emozionante, di un vero amore. E non è finita qui. A narrare il rapporto tra i protagonisti, Kumail Nanjiani e Emily Gardner (Zoe Kazan), sono Kumail e Emily stessi. Lui, comico pakistano naturalizzato statunitense, e lei, scrittrice, trasformano in sceneggiatura il primo periodo della loro relazione in cui a mettersi di mezzo fu una malattia sconosciuta, che lascia Emily in coma e permette a Kumail di riflettere su di loro e sulla sua famiglia. Perché non è solo il male di cui non conosce la causa a intromettersi tra i due, ma anche l’imposizione dei genitori di lui che non accettano una nuora di origini non pakistane.

Una scena di The Big Sick.

Nonostante la portata dei temi, The Big Sick è un film dall’umorismo originale e irresistibile grazie all’andamento divertente e alla dolcezza concreta, capace di arrivare al cuore dello spettatore tanto da renderlo in grado di cogliere le sfumature emotive che attraversano i personaggi. Una fotografia di ciò che è stato trovarsi per due persone, facendo diventare la favola della realtà un’opera cinematografica, dimensione dentro cui sembra finire in maniera eccellente e il cui metodo di racconto fa del genere indie un luogo quanto mai fertile per l’amore. Un romanticismo che si rifà al possibile.

Una delle solite cene a casa Nanjian in The Big Sick

La commedia di Emily V. Gordon e Kumail Nunijiani – non solo protagonista reale, ma anche nella finzione – adotta così una vena di pulsante sensibilità che rende la pellicola un film adorabile, diviso tra bar di stand-up comedy e corridoi di ospedali, in cui riecheggia la produzione di Judd Apatow. Un consiglio: lasciatevi conquistare. In tempi cinici e spesso duri, a volte fa bene riuscire a respirare e a credere (ancora) in qualcosa. E in qualcuno.

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Qui sotto il trailer del film:

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