Against the Ice | Nikolaj Coster-Waldau sulle tracce di una (glaciale) storia vera

BOLOGNA – Nikolaj Coster-Waldau si è cimentato in una piccola impresa: trasporre sullo schermo la storia di due uomini che affrontano il clima ostile della Groenlandia più desolata e lottano per la propria vita. È questo il nodo centrale di Against the Ice, presentato in anteprima alla scorsa Berlinale e disponibile su Netflix. La pellicola è un survival thriller sceneggiato dallo stesso Nikolaj Coster-Waldau (con la collaborazione di Joe Derrick), che ha adattato l’omonimo libro scritto dal danese Ejnar Mikkelsen. La regia è stata affidata a Peter Flinth e il produttore del film è niente di meno che il regista di Everest, Baltasar Kormákur. Come Everest, anche questa vicenda gelida e ansiogena affonda le sue radici nella realtà. Ma perché due esploratori, da soli e senza grandi mezzi (siamo all’inizio del secolo scorso) dovrebbero intraprendere un viaggio al limite del possibile?

La risposta? Arriva scoprendo la pazzesca storia vera dietro a Against the Ice. Nel 1909, Ejnar Mikkelsen (interpretato proprio da Coster-Waldau) intraprende una spedizione suicida con l’obiettivo di difendere la Danimarca dalle mire degli Stati Uniti. All’epoca non esistevano metodi certi e sicuri per stabilire la conformazione di un territorio impervio e remoto come quello della Groenlandia perciò gli Stati Uniti, intenzionati a rivendicare i loro diritti sull’area a nord-est del Paese, cercarono di far valere una teoria che oggi ci sembra assurda. La Groenlandia, a loro dire, si divideva in due pezzi di terra distinti. Era stato proprio un americano, l’esploratore Robert Peary, a tracciare le mappe (allora giudicate attendibili) in cui compariva un canale (il Peary’s Channel) che separava a metà la Groenlandia.

Google Maps non esisteva ancora e l’unica speranza dei danesi era l’esplorazione umana, che si auspicava avrebbe dato torto agli statunitensi. Ejnar Mikkelsen non fu il primo a cimentarsi in un’impresa simile: nel 1906, anche Ludvig Mylius-Erichsen si era trovato against the ice, appunto, rimettendoci la vita. Insieme a lui, tutti i suoi compagni d’avventura. La tragedia, però, non fu vana, perché Mylius-Erichsen riuscì a lasciare la prova che la Groenlandia è un’unica isola. Il problema? Quella testimonianza era sepolta in mezzo ai ghiacci! L’idea di Mikkelsen fu quella di recuperare gli studi del defunto predecessore, ma per farlo doveva trovare qualcuno abbastanza pazzo da seguirlo.

Il meccanico Iver Iversen (interpretato da Joe Cole, famoso per il suo ruolo nell’amata Peaky Blinders), totalmente inesperto, fu il solo che accettò la proposta. Iniziò così un’esperienza difficoltosa, che vide i due esploratori combattere contro la fame, il freddo, addirittura visioni e attacchi di follia dovuti alla paranoia. Le cose si misero davvero male quando, tornati alla nave che li aveva accompagnati, Mikkelsen e Iversen scoprono che questa era inutilizzabile e che la squadra non era più a bordo. Da allora, la spedizione si trasformò, a tutti gli effetti, in una lotta per la sopravvivenza, in attesa di un fortuito salvataggio.

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Qui il trailer del film: