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Abbiamo visto Mean Girls, il musical di Tina Fey che ha conquistato Broadway

Dal grande schermo a teatro: le cattivissime Barbie sbarcano a New York. E funzionano davvero…

Sarà il nuovo show di Broadway, Mean Girls, basato sull’omonimo film del 2004, a dominare la settantaduesima edizione dei Tony Awards dopo le ben dodici nomination ricevute, tra cui quella per il miglior musical. Scritto da Tina Fey, che aveva già firmato la sceneggiatura del film, con la musica del marito tre volte vincitore dell’Emmy, Jeff Richmond, e i testi del candidato al Tony, Nell Benjamin, questo scoppiettante e colorato musical amplia il film a scala comico-musicale senza sacrificare nessun aspetto esistenziale che al tempo rese delle superstar Lindsay Lohan, Rachel McAdams e Amanda Seyfried.

Tina Fey in posa davanti a un pullman pubblicitario del musical.
Tina Fey in posa davanti a un pullman pubblicitario del musical.

Diretto e coreografato da Casey Nicholaw – vincitore del Tony per The Book of Mormon – e prodotto, tra gli altri, da Lorne Michaels, creatore del Saturday Night Live e già produttore del film, il musical rimane fedele alla trama (e alle battute) della pellicola, mentre aggiorna con naturalezza il mondo del liceo nell’era dei social media. Una storia che mostra il trauma del cercare di essere popolare a tutti i costi con la costante paura del rifiuto. La morale? Che è importante essere autentici e abbracciare le qualità che fanno di noi delle persone perlomeno decenti.

Una scena di Mean Girls.
Una scena di Mean Girls.

Il canto è buono e la danza è formidabile a sostegno di una colonna sonora che manca, invece, di varietà ed è a tratti risulta ripetitiva. Tuttavia, la coreografia è intelligente, energica e definisce perfettamente l’atmosfera e il ritmo. È un tributo ai protagonisti, che qui creano più caricature che personaggi. Per quella minoranza di persone che non hanno visto il film (lo trovate qui su CHILI se volete recuperare), Mean Girls parla di Cady, un’adolescente cresciuta a Nairobi ed educata in casa che torna negli Stati Uniti e inizia a frequentare una scuola pubblica. Sebbene si senta disadattata e socialmente esclusa, viene accettata dalla cricca più popolare della scuola: le Barbie.

Le Barbie e Cindy in una scena di Mean Girls.
Le Barbie e Cindy in una scena di Mean Girls.

Le tre Barbie sono belle, popolari e spietate. Per essere accettata, Cady finge di imitare il loro comportamento, finché, senza rendersene conto, diventa la più cattiva delle cattive. La sua condotta le costerà però il rispetto e l’amicizia degli altri. Come tutti i cliché, la redenzione e l’autoconsapevolezza di Cady sono i punti focali. Eh sì, il musical è anche sensibile e sdolcinato. Ma ricordiamo che gli spettatori di Mean Girls sono le ragazzine. E i loro genitori. Vedere la loro parte peggiore rappresentata su un palco di Broadway e sapere che possono essere perdonate per le trasgressioni commesse è il Sacro Graal per il pubblico adolescenziale.

Lacey Chabert, Rachel McAdams, Lindsay Lohan e Amanda Seyfried in Mean Girls, film da cui è tratta la pièce.

Ma, in tutta onestà, Mean Girls è anche divertente. Anche se forse troppo lungo, lo spettacolo è altrettanto implacabile nel suo desiderio di essere popolare come lo è Regina, leader delle Barbie, interpretata da Taylor Louderman, che offre una prestazione meravigliosa. Kate Rockwell è brillante come Karen, coccolona ma ingannevole, e Ashley Park è pateticamente fragile nei panni dell’insicura Gretchen. Eppure, lo spettacolo è incentrato su Cady che è l’unico personaggio che fa davvero un viaggio interpersonale di crescita. È fondamentale che il pubblico entri in empatia con la giovane donna che si perde nella sua ricerca di adattarsi. Come Cady, Erika Henningsen crea la ragazza ideale americana: adorabile, anche quando è odiosa.

Il cast saluta il pubblico alla fine della prima dello show.
Il cast saluta il pubblico alla fine della prima dello show a Broadway.

Al divertimento ci pensano poi le interpretazioni eccellenti di Gray Henson nei panni di Damian, il ragazzo che è «quasi troppo gay per funzionare» e Barrett Wilbert Weed nei panni della dura Janis, l’unico personaggio nel musical che ha qualche sfumatura. Lo show, ne siamo sicuri, produrrà di certo delle stelle tra i componenti del cast. Kerry Butler, ad esempio, che interpreta diversi ruoli tra cui l’insegnante di matematica nerd e la madre di Regina – nel film erano, rispettivamente, Tina Fey e Amy Poehler – rendendo entrambe le prestazioni incredibili. Mean Girls ha tutti i requisiti per portarsi a casa qualche premio, ma vedremo se lo spettacolo, indirizzato soprattutto agli adolescenti, saprà davvero cavarsela ai Tony dove la competizione è alta e la commissione votante non proprio composta da millennial.

Potete (ri)vedere il film da cui è tratta la pièce su CHILI qui: Mean Girls

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