Sara Scarsella ROMA – Nel panorama della fantascienza contemporanea, La Guerra di Domani si distingue non solo per le spettacolari sequenze d’azione, ma anche per le domande che gettano ombre sul suo intreccio. Diretto da Chris McKay e con protagonista Chris Pratt, il film distribuito su Prime Video porta lo spettatore in un futuro sconvolto da una minaccia aliena. Tuttavia, dietro le esplosioni e le battaglie, si nascondono questioni più complesse che potrebbero trovare risposta solo in un possibile sequel. La storia inizia con un colpo di scena: durante una partita di calcio, un gruppo di soldati provenienti dal futuro appare davanti a migliaia di spettatori. L’umanità è in guerra con una razza aliena e per fermarla è necessario arruolare i combattenti del presente e inviarli nel futuro. Questo dà il via a un’avventura che sfida il tempo, dove il protagonista, il sergente Dan Forester (Chris Pratt), è costretto a viaggiare nel futuro per combattere mostri alieni letali.
Ciò che rende La Guerra di Domani affascinante non è solo la grandezza degli effetti speciali e le sequenze di battaglia, ma anche l’interessante riflessione che solleva sul sacrificio e sull’eredità. Forester non è solo un soldato, ma un uomo che si ritrova a fare i conti con il passato, con la famiglia e con le responsabilità. Nonostante la grande azione e le scene mozzafiato, la pellicola trova il suo cuore nella lotta per cambiare il futuro, rispondendo a una domanda fondamentale: cosa siamo disposti a fare per salvare le generazioni future? La trama gioca con il concetto di redenzione e responsabilità collettiva, tema sempre più rilevante in un mondo che sembra andare verso una catastrofe.
Tuttavia, La Guerra di Domani lascia aperte alcune questioni che potrebbero arricchire un possibile seguito. Una delle prime domande riguarda il momento in cui gli alieni, gli spietati Whitespikes, arrivano sulla Terra. Il film ci dice che l’attacco avviene nel 2048, ma ci sono anche tracce della loro presenza risalenti al 946 d.C. Cosa è accaduto in quei secoli? Inoltre, resta da capire perché questi alieni siano giunti sulla Terra e, soprattutto, chi li abbia portati. Durante il film, Dan e la sua squadra scoprono che la nave schiantata che trasportava i Whitespikes era pilotata da una razza aliena diversa, ma questa rivelazione non viene esplorata in profondità. È un elemento che potrebbe avere un’importanza cruciale in un seguito, gettando luce sullo scopo e sulla missione di questi alieni.
Dopo che i Whitespikes vengono sconfitti nel presente, non sappiamo più cosa succede a chi è venuto dal futuro. Qual è il destino di questi soldati, e come si inseriscono nella logica dei viaggi nel tempo? La mancanza di spiegazioni lascia aperte molte domande, che potrebbero essere chiarite in un eventuale sequel. E infine, il finale del film solleva una delle questioni più intriganti: la timeline futura è stata distrutta? La modifica del presente potrebbe aver cancellato il futuro, ma il film non fornisce una risposta. Se il futuro non è stato cambiato, potrebbe esserci una linea temporale alternativa in cui gli Whitespikes hanno vinto? La Guerra di Domani non è solo un’esplosiva corsa contro il tempo, ma anche una riflessione profonda sulle scelte che facciamo oggi e su come queste possano segnare il nostro domani. Con tutti questi misteri ancora da svelare, il film non solo intrattiene, ma stimola anche il pensiero, aprendo la porta a un mondo narrativo ricco di potenziale. Chissà se un possibile seguito saprà rispondere a tutte le domande lasciate in sospeso, trasformando questi enigmi in nuove e avvincenti scoperte.
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