BOLOGNA – Avete mai pensato ai vostri filmini di famiglia, come a dei veri e propri film da guardare al cinema? Eppure, quando guardiamo un titolo found footage, è proprio lo stile degli home video, quello che riprende. Ci siamo arrivati col tempo a definire questi filmati privati ed amatoriali come una categoria a parte, precisamente dagli anni ‘70: il periodo di massimo sviluppo di queste memorie private. Da quegli anni in poi, grazie al progresso tecnologico e alla creazione di nuovi e diversi dispositivi di registrazione e distribuzione, studiosi, istituzioni e organizzazioni hanno iniziato a raccogliere questi film “ritrovati” di cui, fino a quel momento, di solito se ne occupava qualcuno all’interno di quella cerchia familiare che compariva su video. Il progresso ha spinto il lavoro d’archivio al di fuori di una nicchia, facendo arrivare l’home video anche fuori gli schermi privati delle nostre case. Come fa per esempio la Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, che da oltre venti anni a Bologna, cura, conserva, restaura e cataloga oltre 35mila pellicole di filmati d’archivio e di famiglia. L’obiettivo della Fondazione Home Movies è quello di rendere disponibile un patrimonio che altrimenti rimarrebbe nascosto, e tra le numerose attività culturali ci sui si avvalgono per promuovere ed educare sulla cultura del cinema privato ed amatoriale, c’è il festival Archivio Aperto.

Archivio Aperto è il più importante appuntamento in Italia per quanto riguarda la sfera delle memorie private. Dal 2022, il festival ospita il concorso ufficiale dedicato al riuso contemporaneo del materiale d’archivio. Il titolo The Art of Memory è stato scelto per l’edizione di quest’anno del festival dedicato alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato e sperimentale, sotto la direzione artistica di Giulia Simi e Sergio Fant. Il festival ospita un concorso internazionale dedicato alle opere di found footage, realizzate a partire da film amatoriali, unendolo ad una serie di incontri, retrospettive, eventi speciali, sonorizzazioni dal vivo, e workshop che rendono Archivio Aperto un vero e proprio laboratorio d’archivio per riflettere sul ruolo pubblico delle immagini private. Il festival si aprirà a Bologna il 23 ottobre con l’anteprima italiana di Sulla terra leggeri, lungometraggio d’esordio di Sara Fgaier, che intreccia materiale d’archivio per raccontare una storia d’amore attraverso il tempo. Fino al 27 ottobre, saranno sedici le opere selezionate per il concorso: partecipano 18 Paesi – tra cui Argentina, Bosnia, Brasile, Francia, Italia, Norvegia, Polonia e Stati Uniti – e sette saranno le anteprime italiane. Noi di Hot Corn ci siamo presi la briga di consigliarvi alcuni titoli in programma ad Archivio Aperto, che spaziano tra generi e formati, ma in cui è evidente e forte il tema della rilettura del passato collegato al presente.

A FIDAI FILM, di KAMAL ALJAFARI – A Fidai Film esplora la sottrazione degli archivi del Centro di ricerca palestinese nel 1982, dopo gli attacchi israeliani a Beirut. È un’opera che non ci allontana dalla triste quotidianità, ma anzi evidenzia gli aspetti chiave dell’occupazione e del genocidio israeliano: la distruzione dei luoghi di memoria ecologica, archeologica e culturale palestinese. Kamal Aljafari, per combattere il tentativo di cancellare il passato palestinese (incluso il patrimonio cinematografico del paese), adotta un approccio sovversivo. Rielabora i filmati israeliani, inclusi materiali di propaganda, per mostrare ciò che è stato volutamente omesso o cancellato. Attraverso un lavoro di manipolazione delle immagini e dei suoni, crea una contro-memoria che sfida la narrativa israeliana, reclamando così uno spazio di resistenza e di memoria per i diseredati.

TERRA NOVA – IL PAESE DALLE OMBRE LUNGHE, di Lorenzo Pallotta – Le riprese di un operatore durante un spedizione nel 1988 sono il punto di partenza per ricostruire il viaggio della rompighiaccio italiana Laura Bassi che, nel 2023, segue la stessa rotta in Antartide e sta per raggiungere il punto più a sud del pianeta. Le riprese del nuovo viaggio verso la baia di Terra Nova sembrano dialogare direttamente con quelle degli anni ‘80, anche grazie ad un sapiente utilizzo di camere a mano che spingono fuori dal tempo questi viaggi, verso una dimensione di similitudini. Come in un documentario di Werner Herzog, Lorenzo Pallotta cerca la connessione tra situazioni apparentemente lontane, che nella manipolazione sembrano ritrovare il loro vero significato verso un finale sperimentale, ma che conserva la gioia e la tenerezza della scoperta.

SOME THOUGHTS ON THE COMMON TOAD, di G. Anthony Svatek – Un collage-manifesto cinematografico in difesa della bellezza, che si muove tra cinismo politico e alienazione ambientale. Il corto è basato sull’omonimo saggio di George Orwell e la voce narrante è quella di Tilda Swinton. Il regista utilizza filmati d’archivio per trasformare un omaggio alla natura in una critica del capitalismo e del sistema politico, attraverso immagini della Seconda Guerra Mondiale e con la prosa di Orwell che conserva un grande parallelismo tra la società di ieri e quella di oggi. Il corto riesce così a rafforzare ed intensificare la sua estetica visiva e concettuale.

Gli eventi di Archivio Aperto non si fermano al concorso. Tra gli ospiti ci sarà la scrittrice Katja Petrowskaja, che parteciperà alla sezione Poetry, Diaries and Novels, parlando del suo ultimo libro La foto mi guardava, una riflessione sul potere evocativo delle fotografie. Il festival sarà arricchito da un’installazione in pellicola 16mm dell’artista Adelaide Cioni, e ancora una sezione intera omaggerà Chantal Akerman, pioniera del cinema d’avanguardia. Archivio Aperto è il festival organizzato da Home Movies — Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna, dedicato alla valorizzazione del patrimonio audiovisivo privato, diaristico, familiare e sperimentale amatoriale, con un’attenzione particolare al riutilizzo contemporaneo di archivi inediti e non ufficiali. E se volete scoprirne e capirne di più su un cinema ancora un po’ nell’ombra, l’evento vi aspetta a Bologna dal 23 al 27 ottobre 2024.
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