ROMA – Dal regista premio Oscar Edward Berger (Niente di nuovo sul fronte occidentale), Conclave ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: l’elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improvvisa dell’amato e compianto Papa, il Cardinale Lawrence è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano, Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa. Nel cast Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Lucian Msamati e Isabella Rossellini: Dal 19 dicembre al cinema con Eagle Pictures.

Intanto una curiosità, perché, tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris del 2016 (edito in Italia da Mondadori), in teoria Conclave sarebbe dovuto essere presentato fuori concorso a Venezia 81. Era questa l’intenzione del direttore artistico Alberto Barbera: «Non pensavo fosse un film in concorso per Venezia, provammo on il fuori concorso, abbiamo cercato di capire i tempi per farlo proiettare qui e a Telluride – cosa che volevano fare anche loro – ma non siamo riusciti a trovare le date giuste per farlo funzionare. È un peccato». Andrà invece al Telluride Film Festival, Conclave, dove è stato poi presentato in anteprima mondiale lo scorso 30 agosto. Quindi la Festa del Cinema di Roma dove l’opera di Berger è arrivata in anteprima nazionale nella sezione Grand Public.

Lo diciamo subito: vedetelo e aspettatelo con la stessa frenesia con cui si aspettano i film evento. La fattura filmica di Conclave è pregevole, e non parliamo solo di un cast che annovera un Fiennes sensazionale – esplosivo e misurato all’occorrenza – la coppia Rossellini-Lithgow come perfetto usato sicuro, un Tucci che regala fiammate che rubano la scena a tutti e un Diehz rivelazione assoluta (qui a Hot Corn facciamo il tifo per lui agli Oscar 2025 come Miglior attore non protagonista). Basterebbe questo per dire che quello di Berger è tra i film dell’anno, ma c’è molto (e tanto) di più.

Perché Conclave, nel suo fiume di immagini fredde che raccontano di uomini caratterialmente coloriti ma spenti e privi di impulsi vitali, e concatenate da Berger in un montaggio netto e dal respiro claustrofobico e corto, riesce a essere, contemporaneamente, un film politico di consenso elettorale e fredda burocrazia e un thriller duro di demagogia e populismo, da cui far dischiudere una riflessione ferocissima sul Silenzio di Dio, sull’odio degli uomini e sul fallimento della Chiesa come Istituzione. Un film dissacrante a ogni inquadratura, geniale sotto ogni aspetto, da vedere a ogni costo: semplicemente pazzesco.
- HOT CORN TV | Conclave, qui il trailer:
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