Viviana Maccarini «Siamo tutti colpevoli, siamo tutti responsabili, in qualche modo, di quello che è diventata la nostra società oggi»: questo è il mantra della colonna sonora di The Deuce, serie HBO con James Franco e Maggie Gyllenhaal, ambientata a New York, tra gli anni 70’ e 80’ che racconta la legalizzazione dell’industria pornografica e la successiva diffusione. David Simon, ideatore, conosciuto per un altro capolavoro – The Wire – ci porta dentro un’America dai colori sfocati e dai profumi invadenti per fotografare un evento storico: la diffusione della prostituzione, lo spaccio di droga, la mafia italo-americana che permise la nascita dell’industria porno, cosiddetto intrattenimento per adulti.
Protagonisti sono due gemelli, Vincent e Frankie Martino, immischiati nella mafia, che bazzicano spesso per affari nell’area di Times Square. Qui conoscono l’affascinante Candy, professionista del sesso che vede nell’industria del porno una possibilità di guadagno immediato. Le loro vite si intrecciano quando anche la mafia intuisce il potenziale del giro d’affari. In un’America travolta dall’AIDS e dalla nuova ondata di cocaina, i nostri cerccheranno di ritagliarsi un ruolo per il successo.
Se avete amato The Wire amerete Deuce, se non conoscete The Wire, ma vi piace il genere drama-crime non rimarrete delusi. Distante dagli stereotipi televisivi che dipingono la realtà divisa nettamente in bene e male, The Deuce mostra personaggi complessi, che seguono un’ampia tavolozza di colori: i poliziotti non sono i buoni, i delinquenti non sono solo cattivi, male e bene si mescolano, lottano, si contaminano.
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