8 maggio 1938, ultimo giorno di Hitler a Roma. Un caseggiato popolare. Breve incontro tra due cittadini: Antonietta, casalinga spenta, madre di sei figli, e Gabriele, annunciatore alla radio, intellettuale e omosessuale, destinato al confino. Scritto da Scola con Ruggero Maccari (e Maurizio Costanzo), è una efficiente macchina narrativa affidata a 3 trovate: il ribaltamento dei ruoli dei due ottimi interpreti (in coppia per la 12ª volta); l'ossessionante contrappunto della radiocronaca della storica cerimonia, dominata dall'invisibile presenza del Duce, l'uomo-dio delle tre M (Mussolini, maschio, marito simbolico di tutte le donne italiane).
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La nostra intervista con Paola Scola che assieme alla sorella Silvia ha scritto un libro (che dovreste leggere), Chiamiamo il babbo, dedicato al papà (e regista) Ettore.