Laura Molinari MILANO – Ha un profilo Instagram da oltre 500mila follower, ma sembra allergico ai social network. Ha passato molti dei suoi 27 anni sul set, ma non mostra i sintomi tipici dell’ex enfant prodige. È un figlio d’arte eppure tutto quello che sappiamo di lui passa solo attraverso cinema e tv. Stiamo parlando di Freddie Highmore: la star di The Good Doctor che dal 14 febbraio torna su Rai 2 con la terza stagione dello show creato da David Shore (il “papà” Dr. House) e basato sull’omonima serie tv sud-coreana.
Bisturi alla mano, Freddie sarà ancora una volta lo specializzando in chirurgia Shaun Murphy, un ragazzo affetto dalla sindrome del savant – la stessa di Rain Man per intenderci – che lo rende un ottimo medico ma con scarse abilità nel gestire la vita di tutti i giorni. Negli States The Good Doctor è si è rivelato un vero fenomeno capace di tenere testa a un peso massimo come Grey’s Anatomy, conquistando pubblico e critica. Merito soprattutto dell’interpretazione di Highmore che infatti ha ottenuto una nomination ai Golden Globe nel 2017. Niente male per un giovane attore che è anche produttore del proprio show!
Questione di esperienza? In effetti Freddie – figlio di un’agente cinematografica e dell’attore Edward Highmore – ha esordito a sette anni in Women Talking Dirty. In scena con lui c’era Helena Bonham Carter, che avrebbe ritrovato ne La fabbrica di cioccolato di Tim Burton con Johnny Depp. Alla lista dei colleghi illustri di Highmore si sono poi aggiunti: Kate Winslet, Dustin Hoffman e ancora Depp per Neverland; Russell Crowe e Marion Cotillard in Un’ottima annata; senza dimenticare Keri Russell, Jonathan Rhys-Meyers e Robin Williams per La musica nel cuore, dove Highmore interpretava August Rush prendendo in prestito il talento musicale dalla chitarrista Kaki King.
Ma imparare i segreti del mestiere lavorando fianco a fianco con i migliori del settore, non era abbastanza per il nostro Freddie che, a differenza di altri enfant prodige più scapestrati, ha puntato su un solido piano B: una laurea in lingue straniere targata Cambridge. Non sappiamo se aver appreso lo spagnolo e l’arabo, sia stato utile all’attore per ottenere il ruolo di Norman Bates nello show prequel di Psyco, Bates Motel. Di certo Highmore continua a puntare in alto e prossimamente lo vedremo in Leonardo, la nuova serie kolossal di Lux Vide e Rai Fiction dedicata al genio di Da Vinci.
- Freddie Highmore: «The Good Doctor? L’ideale dopo una giornata difficile»
Lascia un Commento