Lorenzo Crestani Con il nuovo TV show Pose la scena della strobosphere culture è tornata sotto i riflettori, a più di vent’anni dal documentario Paris Is Burning, che introdusse il pubblico al movimento underground della comunità LGBTQ. Anche con la sua maggiore esposizione sul web – e l’aiuto di professionisti del vogueing come Madonna – questa realtà rimane ampiamente sconosciuta ai newyorkesi, che poco sanno della nightlife e dei bar glitterati della città, quando il sole tramonta.
Pose potrebbe sembrare una fiaba degli Anni Ottanta, ma è qualcosa di radicato in una sottocultura di intrattenimento che dura da decenni. Le sale da ballo sono nate come luoghi di ritrovo sicuri per coloro che appartenevano alle comunità nere e latine LGBTQ. Una sorta di competizione tra talenti, i partecipanti indossano costumi elaborati, fatti da loro, e si dividono in gruppi (o case) per ballare, pavoneggiarsi e, per l’appunto, posare mentre sfilano su una passerella con l’obiettivo di vincere la serata. Queste gare sono regolate da giurie di tutto rispetto che votano in base alla classe, femminilità e l’abbigliamento dei partecipanti. I premi vengono assegnati a coloro che rappresentano più accuratamente il tema della serata, e spesso riconducono alla propria capacità di trasformarsi senza problemi nel genere con cui si identificano maggiormente.
La nuova serie di Ryan Murphy è stata definita “rivoluzionaria” per il suo tema e il casting di cinquanta attori transgender della scena notturna della Grande Mela, che hanno garantito la resa televisiva più autentica possibile. E pure senza precedenti, dato che le storie di quei personaggi arrivano dagli attori stessi che raccontano le vicende della rispettive comunità come non sono mai state raccontate prima. La serie porta gli spettatori nella New York City degli Eighties, dove la comunità LGBTQ prosperava nel mondo della cultura underground. Lontano dalle aspettative della società, i membri di questa comunità si ritrovano di notte ad essere, semplicemente, loro stessi.
Lo show, poi, è la storia di una famiglia prescelta, fatta di persone che vengono discriminate o non accettate dalle loro famiglie e dalla società. Il bagliore e il luccichio di Pose entrano in gioco sotto forma di competizioni, dove tutti si uniscono per creare uno spazio sicuro in cui trovare luce nell’oscurità. I personaggi di Murphy non stanno cercando di sopprimere il vero Io. Non si nascondono. Non chiedono il permesso ma, anzi, fanno luce su un qualcosa a volte più vicino di quello che si pensa.
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