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Paul Rudd: «Ant-Man, la mia nuova sfida e quella grande casa chiamata Marvel»

Pronti a tornare piccoli insieme ad Ant-Man? Ecco cosa ha raccontato l’attore a Hot Corn…

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Paul Rudd e Evangeline Lilly alla première romana del film.

ROMA – Essere invisibile è il desiderio di tutti. Così, quel sogno grande di esseri piccoli, è diventata un po’ la chiave che la Marvel ha sfruttato per uno dei suoi characters più riusciti, quell’Ant-Man superhero e, parallelamente, papà a tempo pieno. Arrivato per la prima volta al cinema nel 2015, con il primo capitolo legato all’enorme Marvel Cinematic Universe – nonché apparso in Captain America: Civil War e prossimamente nel finale post-Infinity War, programmato nel 2019 –, Scott Lang/Ant-Man ha il volto (azzeccato) di Paul Rudd, tornato a vestire la tuta miniaturizzante in Ant-Man and The Wasp (14 agosto al cinema), dove al fianco di Evangeline Lilly aka Hope alias The Wasp, è pronto a rigettarsi in una San Francisco multidimensionale.

Paul Rudd e Peyton Reed sul set di Ant-Man and The Waps.

Alla regia del film, il confermato Peyton Reed, con un cast, in stile Marvel Studios, all star: Bobby Cannavale, Michael Pena e Michael Douglas, più le new entry Laurence Fishburne e, soprattutto Michelle Pfeiffer, per la prima volta in un cinecomic dai tempi del Batman di Tim Burton. Dunque, se la fantasia di essere infinitesimali è ricorrente nei fan, anche per Paul Rudd, l’idea non è poi così diversa: «Sparire? Mica solo una volta!», ride Paul Rudd durante la conferenza stampa romana del film, «Spesso mi trovo in situazioni imbarazzanti, quindi diventare piccolo aiuterebbe… Le formiche? Le lascio in pace, naturalmente!».

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Abby Ryder Fortson e Paul Rudd in una scena di Ant-Man and the Wasp.

CASA MARVEL «L’universo Marvel si è aggiunto alla mia vita come una sorta di estensione. È una saga conosciuta e amata in tutto il mondo, eppure va a toccarmi nell’intimità, dato che mi permette di condividere una parte del lavoro che faccio con i miei figli. Anzi, la mia piccola vuole a tutti i costi che le faccia vedere Infinity War…»

HANK PIM vs SCOTT LANG «Se il mio Ant-Man è più simpatico di quello di Michael Douglas? Sì, effettivamente nella storia lui è il primo Hank Pim, il precursore. Però, credo proprio che lui sia pronto ad obbiettare sul fatto che sia io il più simpatico! Scherzi a parte, noi portiamo sul grande schermo l’essenza di questo mondo comics, tutto qui».

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Evangeline Lilly, Michael Douglas e Paul Rudd in Ant-Man and the Wasp.

HULK «Quale supereroe avrei voluto interpretare da piccolo? Volete proprio saperlo? Hulk! Ma non me lo hanno fatto fare…»

MICHAEL DOUGLAS «L’uso del motion capture che cattura la tua immagine, portando avanti o indietro l’età, di per sé, non mi crea fastidio. Anzi, vi racconto una cosa, su Michael Douglas. Quando gli hanno detto che avrebbe lavorato con Michelle Pfeiffer era entusiasta ma, quando gli hanno detto che l’avrebbero addirittura ringiovanita di trent’anni, avreste dovuto vedere la sua reazione…».

TOMORROWLAND «Hollywood? Credo ci sia una preferenza per gli attori giovani, ed è invece bello che, al contrario, ci siano supereroi ormai un po’ in là con gli anni… me compreso, ovviamente! Per quanto riguarda il ringiovanimento in CGI sono contento. Insomma, sarò lo stesso pure tra cinquant’anni!».

  • Qui sotto potete vedere il trailer di Ant-Man and the Wasp:

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