Alessandra De Tommasi È stato un truffatore gentiluomo in White Collar, un malato di HIV in The Normal Heart e uno stripper sexy in Magic Mike. Ora Matt Bomer ha in cantiere altri due ruoli molto particolari, entrambi presentati in anteprima a Toronto qualche settimana fa. In Papi Chulo è un meteorologo che arruola un uomo perché diventi suo amico, mentre in Viper Club è a capo di un’organizzazione segreta di giornalisti che aiuta Susan Sarandon a cercare il figlio scomparso in Medio Oriente. Insomma, dalla commedia al dramma: Bomer cambia registro con facilità sorprendente. Sempre impeccabile nei suoi completi di sartoria, questo quarantunenne del Missouri sa parlare al pubblico con il cuore, senza i manierismi tipici dello show business. E quando parla non gira intorno alle parole e, a dispetto dell’immagine seria e impostata, si presenta sempre con grande generosità.
PAPI CHULO «Per questo film ho vari ringraziamenti da fare. Innanzitutto a Madonna, che ci ha gentilmente concesso la sua canzone, Borderline, da usare nel film. Durante le riprese non ne eravamo sicuri, così abbiamo girato la stessa scena in macchina cantando tre brani diversi, ma per fortuna ha accettato. Sono contento di aver trovato in Alejandro Patino un partner incredibile. Il regista, John Butler, ci ha permesso di girare le scene in sequenza e così il nostro rapporto è cresciuto. In quest’avventura on the road ho provato un grande senso di libertà…»
VIPER CLUB «Esperienza diversa, unica per varie ragioni (peraltro è il primo lungometraggio realizzato da Youtube Original, nda), soprattutto perché mi ha permesso di vedere all’opera Susan Sarandon. Incarna con una tale grazia la disperazione di quest’infermiera che mi si spezza il cuore pensando a quante persone trascorrono anni lontano da casa e sognano di trovarsi in cucina con la propria madre…».
UNA REGISTA SPECIALE «Tornerò presto a lavorare con la regista di Viper Club, Maryam Keshavarz, perché ho amato moltissimo il suo stile. Ha frequentato molti corrispondenti per raccontare una realtà che esiste sul serio e che mette in contatto i giornalisti con persone fidate dei luoghi di guerra, così da cavarsela in modo sicuro nelle necessità quotidiane, dall’attraversare il confine a fare il cambio valuta».
SUSAN SARANDON «Susan? Una leggenda vivente. Ero ovviamente intimorito da lei, ma, come solo i grandi sanno fare, sul set rende facile il lavoro altrui e lo fa con una naturalezza tale da lasciarti spiazzato. E in un film indipendente come questo, dove non si ha troppo tempo per fare le prove, è fondamentale stare al passo ed essere sempre pronti…».
IO & KELSEY «Cinema o TV? Un progetto ben scritto prescinde dal medium e da dove passa. Ecco perché sono stato onorato di affiancare Kelsey Grammer in The Last Tycoon: sono cresciuto guardandolo in tv ed è uno dei più grandi professionisti con cui abbia mai lavorato. Resta un enigma per me, è talmente bravo che davvero non capisco come faccia: legge una battuta e in un attimo l’ha già fatta sua. Solo guardarlo all’opera è stata un’emozione indescrivibile».
LA GRANDE FAMIGLIA «No, no, il successo non ha affatto cambiato la mia vita, l’ha fatto però la paternità. Le poche volte che non mi fermo a salutare un fan è perché vado di fretta e magari sono con i bambini in un momento delicato. Con questo non dico che li tengo lontani dal mondo dello spettacolo, sanno che di lavoro faccio l’attore, ma cerco di organizzarmi la giornata in modo tale da alternare il set e i loro compiti a casa. Per me è fondamentale».
Volete (ri)vedere Magic Mike o White Collar? Li trovate su CHILI dove potete trovare anche un inedito assoluto come Space Station 76, film fantascientifico in cui Matt Bomer è a fianco di Liv Tyler e Patrick Wilson.
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