Damiano Panattoni ROMA – La tigre, secondo l’indicatore dello stato di conservazione, è considerato un animale in pericolo e ad alto rischio di estinzione in natura. Secondo le ultime stime, le tigri in natura sono poco meno di 4000 esemplari. Circa 300 sono in Nepal, uno degli ambienti naturali che ospitano la magnifica tigre del bengala. Insomma, una manciata di esemplari appena, che rendono lo splendido felino un animale da proteggere e conservare, in quanto è stato decimato dal bracconaggio, dalla colonizzazione umana, dall’insana caccia sportiva portata avanti dai cacciatori di trofei (mai troppo puniti dalla Legge), dall’assurda medicina tradizionale cinese, nonché dalla distruzione incontrollata del loro habitat. Da questo concetto e da questo bisogno, Brando Quilici torna al cinema con Il Ragazzo e La Tigre, inserito come Evento Speciale nel programma della 20.esima edizione di Alice nella Città, da sempre attenta ai contenuti dalla sensibilità ambientalista.
Dopo averci portato tra i ghiacci polari con Il Mio Amico Nanuk, anch’esso presentato ad Alice nella Città (uscì nel 2014, con bel 2 milioni al botteghino), questa volta l’occhio documentaristico e narrativo di Quilici ci fa volare in Nepal, dove facciamo la conoscenza del piccolo Balmani che, a nove anni, scappa dall’orfanotrofio in cui vive per tornare nella sua città, Kathmandu. Durante il viaggio la sua strada incrocia quella di un cucciolo di tigre del Bengala, catturato da una banda di avidi bracconieri pronti a venderlo al mercato nero. Il bambino riesce a salvarlo e decide di portarlo con sé al famoso monastero Taktsang, noto come Tana della Tigre, luogo da favola di cui gli parlava sempre la mamma. Lì il cucciolo sarà al sicuro grazie alla protezione dei monaci buddhisti himalayani. Inizia così un viaggio avventuroso e complicato in cui i due scopriranno le meraviglie della vita, ma anche i pericoli che essa nasconde. Un’impresa ardua che Balmani riuscirà a portare avanti con l’aiuto di Hannah, direttrice dell’orfanotrofio, che non si arrende di fronte alla scomparsa del bambino. Nel ruolo di Balmani, troviamo Sunny Pawar, che avevamo visto in Lion con Dev Patel, mentre nel ruolo di Hannah c’è Claudia Gerini. Il Ragazzo e la Tigre, dal forte sapore fiabesco, è un viaggio fatto di vita, buoni sentimenti e teneri cuccioli, il tutto focalizzato nell’ottica del rispetto della natura.
Più in generale, come fu per Il Mio Amico Nanuk, il nuovo film di Brando Quilici è anche un romanzo di formazione, capace di parlare ad un pubblico pronto ad emozionarsi. Una sfida produttiva non certo facile: “Nella giungla subtropicale del Nepal, le riprese sono state possibili solo dall’alto degli elefanti, per non disturbare le tigri. Questo ci ha permesso di avvicinarci senza disturbare il loro equilibrio”, ha dichiarato Quilici, “Per catturare il potere silenzioso dell’Himalaya, nell’antico regno del Mustang, abbiamo lavorato anche utilizzando i droni ed una troupe ridotta in modo da poter filmare luoghi altrimenti inaccessibili e lontani dai moderni comfort. È nato così un film che mette insieme le emozioni della fanciullezza e della crescita alle difficoltà di essere orfani”. Il resto, come vediamo già dal trailer, lo fanno gli scenari mozzafiato e la splendida amicizia tra un bambino e una tigre. Fratellanza e amicizia, e un’unione che ricorda quanto sia importante difendere la Terra, l’unica “casa” che abbiamo e che, necessariamente, dobbiamo rispettare, curare e amare.
Qui il trailer de Il Ragazzo e la Tigre:
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