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Il cinema irlandese in mostra: arriva l’Irish Film Festa

Dal 21 al 25 marzo in programma alla Casa del Cinema di Roma il meglio della scena irlandese

Gabriel Byrne in My Astonishing Self, documentario su George Bernard Shaw.

L’immagine di un’Irlanda stilizzata accompagna il manifesto dell’edizione 2018 dell’Irish Film Festa. I confini geografici e politici dell’isola verde spariscono per essere sostituiti (e uniti) da titoli dei film in programma e dai nomi di attori, scrittori e registi protagonisti degli incontri con il pubblico. L’appuntamento è come ogni anno nel cuore di Villa Borghese, alla Casa del Cinema, dal 21 al 25 marzo. Un festival (a ingresso gratuito), creato e diretto da Susanna Pellis, arrivato all’undicesima edizione e capace di unire passato e presente del cinema irlandese. Una cinematografia che proprio in questi ultimi dieci anni è molto cresciuta grazie ad una nuova generazione di registi talentuosi come Lenny Abrahamson – ospite del festival nel 2015 con Frank -, John Carney (Once, Sing Street) e John Crowley (Brooklyn).

Fionn O’Shea e e Nicholas Galitzine in una scena di Handsome Devil.

Cinque giorni di proiezioni in lingua originale e sottotitolati, panel e Q&A grazie ai quali scoprire profili inediti dell’Irlanda o approfondirne la ricca e turbolenta storia. Ad aprire le danze Handsome Devil di John Butler, racconto di un’amicizia tra due adolescenti agli antipodi che vanta nel cast la presenza di Andrew Scott, il celebre Moriarty antagonista di Benedict Cumberbatch in Sherlock.

Gabriel Byrne e Ralph Fiennes in My Astonishing Self: Gabriel Byrne on George Bernard Shaw.

Un’edizione caratterizzata da due filoni narrativi rintracciabili nelle pellicole in programma. Da un lato il tema dell’emigrazione raccontato in Rocky Ros Muc e My Astonishing Self – Gabriel Byrne on George Bernard Shaw. Due documentari dedicati rispettivamente alla figura di Sean Mannion, pugile di Galway che nel 1984 si ritrovò sul ring del Madison Square Garden a combattere per il titolo mondiale WBA contro Mike McCallum, e al Premio Nobel per la letteratura raccontato dall’attore di Dublino. Storie di due irlandesi che hanno dovuto espatriare per essere apprezzati.

Tom Vaughan-Lawlor e Barry Ward in Maze

Dall’altro quello dei Troubles, i disordini relativi al conflitto nordirlandese iniziati negli anni ’60 e conclusi sul finire degli anni ’90, raccontati in Maze. Il film diretto da Stephen Burke che prende spunto dalla fuga del 1983 di 38 prigionieri dell’IRA dal carcere di Long Kesh, in Irlanda del Nord, raccontata attraverso il rapporto instauratosi tra il suo ideatore e una guardia carceraria.

The Breadwinner.

Immancabili poi la sezione dedicata ai corti in concorso, l’omaggio all’animazione con la proiezione di The Breadwinner, meraviglia targata Cartoon Saloon recentemente candidata all’Oscar, e l’appuntamento con Irish Classic quest’anno riservato a Into the West di Mike Newell. Ciliegina sulla torta la nascita di #IFFbooks, sezione dedicata alla letteratura tenuta a battesimo dall’incontro con l’acclamato scrittore irlandese ed ex critico cinematografico, Paul Lynch.

  • Qui il link per consultare il programma completo:

IRISH FILM FESTA 2018

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