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Fantasy Island, i desideri e un film che non vuole mai prendersi sul serio

Prodotto da Jason Blum e diretto da Jeff Wadlow, è tratto dalla serie andata in onda tra gli Anni 70 e 80

Un dettaglio del poster di Fantasy Island
Un dettaglio del poster di Fantasy Island

ROMA – Ogni tanto è giusto staccare la spina dal cervello e lanciarsi senza troppo pensare verso quei divertissement sul grande schermo che, volutamente, non hanno né capo né coda. Infatti, vedendo Fantasy Island di Jeff Wadlow (ma prodotto da Jason Blum) è chiaro che, nella messa in scena così come nella sceneggiatura, c’è davvero poco di lineare, sensato e logico (anche se, al cinema, bisognerebbe sempre sospendere l’incredulità). Ma, in fondo, va bene così: del resto, il film è basato – in chiave thriller e leggermente splatter – sulla celebre serie tv Fantasilandia, andata in onda per ben sette stagioni tra gli Anni Settanta e Ottanta.

Fantasy Island
Fantasy Island: Michael Peña è Mr. Roarke

Quella serie, diventata un cult, raccontava di questo fantomatico e meraviglioso isolotto, gestito da Roarke e dal nano Tatoo, dove gli ospiti potevamo esaudire ogni sogno, finendo però per preferire di gran lunga la realtà. Ed è un po’ quello che succede anche nel lungometraggio di Wadlow/Blum, che ha per protagonisti quattro sventurati (interpretati da Lucy Hale, Maggie Q, Jimmy O. Yang e Ryan Hansen) che, come premio in cambio di una recensione positiva su internet, vengono invitati in questo lussuoso resort, gestito (appunto) dall’ambiguo Roarke (Michael Peña).

Una scena di Fantasy Island
Una scena di Fantasy Island

Ognuno di loro ha un desiderio: chi vuole solo divertirsi, chi vorrebbe rivivere un preciso momento della propria vita, chi invece vorrebbe vendicarsi della bulla delle superiori. Inizialmente le cose prendono il verso giusto: party in bikini, cene romantiche, torture legalizzate. Poi, per loro (e per noi) un brusco cambiamento: le fantasie si complicano, si fanno più pericolose e ingestibili. Come se la stessa fantasia dia il ritmo e il tempo agli spaesati personaggi.

Fantasy Island
Austin Stowell, Portia Doubleday, Lucy Hale, Maggiie Q e Jimmy O. Yang

“È l’isola che sceglie, ogni fantasia deve concludersi in modo naturale”, ripete Mr. Roarke, anche se non sembra alquanto chiaro quale sia la realtà e quale sia il sogno. Piano piano, la lussureggiante Fantasy Island prende il controllo diretto del film stesso. Ci porta dove vuole lei, mischiando i generi (diventando persino un war movie), le storie, le svolte. Raddoppiando i protagonisti. Un’enorme mix, in cui ci si diverte a perdersi (in tutti i sensi…) senza prendere, una volta tanto, niente sul serio. Anche se, una cosa è chiara dopo aver visto Fantasy Island: attenti a ciò che desiderate, perché potrebbe avverarsi…

Qui la nostra intervista a Maggie Q:

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