Lorenzo Crestani NEW YORK – Anche se il Natale è passato e le case italiane si stanno preparando al veglione di San Silvestro, qui a New York l’aria natalizia si continua a respirare fino al 5 gennaio. Dove? Ma al Radio City Music Hall! Questa è la cronaca di una serata trascorsa nell’immenso teatro, seduti al fianco di un bambino di 8 anni. Sì, la meraviglia che traspariva dai suoi occhi durante lo spettacolo delle Rockettes ci ha fatto venir voglia di essere nei suoi panni. L’infanzia dovrebbe essere sempre piena di stupore e magia e a questo piccolo spettatore, lo show ha offerto tutto, in modo scintillante. E vedere la sua faccia illuminarsi quando Babbo Natale è entrato in scena o durante il balletto è stato semplicemente impagabile.
Quello con le Rockettes al Radio City Music Hall è un appuntamento di culto a New York, un vero must che grandi e piccini. Diremmo quasi una tappa obbligatoria, ma per gli estimatori del teatro sono davvero poche le sorprese riservate dallo show. Santa Claus è il filo rosso che introduce i numeri di danza, alcuni dei quali si ripetono ogni anno dal 1933. Già, perché il Radio City Christmas Spectacular è tutto basato sulla tradizione e balletti come la Parata dei soldati di legno sono ormai diventati dei classici. Tuttavia, quest’anno, le Rockettes hanno dato una svolta arruolando una ballerina con disabilità.
«Non voglio essere conosciuta come la ballerina che ha una sola mano, e non perché sia una brutta cosa, ma perché ho lavorato sodo. E per essere dove sono ho superato ben quattro provini» ha sottolineato Sydney Mesher, che si è unita alle Rockettes in questa stagione. A Mesher, 22 anni, manca la mano sinistra a causa di una rara condizione congenita. La ragazza ha confessato di essersi innamorata dello spettacolo dalla prima volta che lo ha visto in tv, durante la parata del Giorno del Ringraziamento di Macy (altro cult del periodo natalizio newyorchese).
Ma Sidney non è la sola novità di quest’anno. C’è anche il numero finale, Christmas Lights, davvero incredibile, con 100 droni Intel che introducono le Rockettes e circondano Babbo Natale. I droni, che rappresentano le luci dell’albero di Natale, danzano letteralmente attorno a Santa Claus creando forme e motivi a tema natalizio. E mentre volano intorno al palco, illuminano le Rockettes nel centro della scena. Lo spettacolo si estende oltre il palcoscenico e in platea la sensazione è quella di essere seduti nel mezzo di un campo di alberi di Natale addobbati a festa.
«Questa era davvero la nostra priorità, in modo da finire lo spettacolo con un’esperienza davvero emozionante e coinvolgente per il pubblico, non solo incorporando la straordinaria coreografia ma anche la nuova tecnologia, perciò che tu sia seduto nell’ultima fila o nella prima, ti sentirai completamente parte della performance» spiega Karen Keele, direttrice creativa delle Rockettes. Rockette da 14 anni, coordina i ballerini attraverso sei settimane di prove nell’Upper West Side – sei ore al giorno, sei giorni alla settimana – per assicurarsi che i movimenti dell’ensamble siano fluidi. Insomma, un’allenatrice di tutto rispetto che supporta e motiva le ballerine ricordando loro di immaginare di essere come baciate dal calore del sole, attraverso espressioni facciali vibranti e movimenti armoniosi.
Le Rockettes, quindi, rimangono l’emblema della perfezione assoluta, con gli scintillanti costumi di Gregg Barnes, Frank Krenz e Martin Pakledinaz. Se dovessimo trovare un difetto, dovremmo dire che purtroppo la compagnia riflette poco il mosaico culturale e multirazziale della città; ci sono solo due o tre ballerine di colore. Al netto di tutte le assurdità – leggasi l’arrivo in scena di vere pecore, cammelli e di un asino sul palco – la domanda è: cosa faranno questi animali tra uno show e l’altro? Magari una passeggiata lungo la Quinta…
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Lo spettacolo delle Rockettes in 15 secondi:
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