A colpi di streaming | La MGM di James Bond è stata acquisita da Amazon

ROMA – L’accordo esplosivo era ormai ai dettagli e, ora, è arrivata l’ufficialità: Amazon e MGM hanno siglato un accordo da 8,45 miliardi di dollari. Questo vuole dire che il gigante dell’e-commerce ha acquisito lo storico studio, quello dietro il franchise di James Bond, de Il Signore degli Anelli o dei grandi classici come Via Col Vento. Infatti, l’enorme libreria di MGM sarà tra le risorse principali di Amazon nell’ottica dello streaming. Con i colossi streamer che dominano il settore fertile della post-pandemia, l’accordo con MGM rafforza di molto la posizione di Amazon, facendolo volare verso il terzo posto, dopo Netflix e Disney, superando Apple che non ha ancora una library, per così dire, storica, e che era valutata come possibile concorrente nell’acquisizione di MGM.

Il deal con MGM, il CEO Jeff Bezos, è il secondo più grande della storia di Amazon dopo l’acquisizione di Whole Foods, nel 2017. La catena di supermaket (di qualità) Whole Foods ha registrato entrate per circa 16 miliardi di dollari nel 2017, quello lo stesso anno MGM ha registrato entrate per 1,3 miliardi. Questi numeri, insieme al fatto che gli analisti hanno valutato MGM a 5,5 miliardi nel dicembre 2020, dimostrano quanto il piano di Amazon sia quello di toccare quasi ogni parte della vita dei suoi clienti attraverso Prime, dall’intrattenimento all’alimentari. Il CEO Jeff Bezos ha dichiarato ad aprile che 175 milioni di clienti hanno utilizzato Prime Video nell’ultimo anno. Questi numeri metterebbero Amazon a breve distanza dai quasi 208 milioni di abbonati di Netflix.

E dunque la prima domanda è: 007 No Time to Die, promesso per il cinema da MGM per l’8 ottobre, uscirà comunque in sala, lo vedremo solo su Prime oppure avrà un doppio canale di release? E ancora, lo straordinario controllo della famiglia Broccoli su James Bond – inclusa l’ultima parola sui piani di marketing e distribuzione – resterà ancora saldamente in piedi? Difficile, ora, stabilire un prospetto. Ma è certo che questa nuova operazione di mercato sposta ancora di più l’ago della bilancia verso lo streaming, visto che le sale, se pur riaperte quasi totalmente nei mercati forti di USA e in Asia, stanno scontando a caro prezzo la crisi della pandemia.