Damiano Panattoni ROMA – New York City è il tempio assoluto delle sneakers e della cultura pop, e non poteva non esserci lei a fare da cornice a Sneakerentola (Sneakerella, titolo originale) che, in chiave marcatamente contemporanea, re-immagina un classico delle favole come Cenerentola. E la re-immagina sotto forma di favola hip-hop e metropolitana, ma senza snaturare il fulcro della storia che ha fatto sognare generazioni e generazioni: credere nell’impossibile, sempre. Diretto da Elizabeth Allen Rosenbaum (ve lo ricordate Aquamarine, il guilty pleasure del 2006 con Emma Roberts? Ecco, era il suo) e scritto da David Light & Joseph Raso, il film – lo trovate su Disney+ – è un divertente manifesto sulla sottocultura delle sneaker della Grande Mela, tra attese release e design più unici che rari.
Il protagonista di Sneakerentola è El (Chosen Jacobs), aspirante designer di scarpe da ginnastica di Astoria, meraviglioso quartiere nel Queens, dove lavora come magazziniere nel negozio di sneakers gestito dal patrigno e lasciato in eredità da sua madre. Nasconde il suo talento artistico, il suo estro e la sua passione, quotidianamente vessato dagli insopportabili fratellastri. A New York, però, tutto può accadere e allora un casuale incontro con Kira King (Lexi Underwood), la figlia della famiglia reale delle sneakers e una sorta di Principessina di Manhattan, fa scattare immediatamente la scintilla tra i due. Grazie a una spinta da parte della sua migliore amica (Devyn Nekoda) e con un tocco di magia (è pure sempre un reboot di Cenerentola!), El trova il coraggio di allacciarsi le Adidas e iniziare davvero a vivere la sua vita.
Con una sequela di brani originali, elettrizzanti e decisamente accattivanti (sono tutti da cantare!), Sneakerentola diventa un divertissement perfetto da visione casalinga: la costruzione filmica funziona (anche se avrebbero giovato dieci minuti in meno), gli attori girano al meglio e la rilettura moderna di una figura influente come Cenerentola è senza dubbio efficace e di sicuro appeal (con tanto di carrozza e scarpa di cristallo), lanciando anche un sottomessaggio sulla gentrificazione, ovvero concetto culturale che vuole una specifica area urbana popolare cambiare volto e toni in funzione di una omologazione sociale. Coinvolgente, poi, assistere ad una sorta di simposio delle sneakers. E nel film sfilano un po’ tutti i brand: Nike, Adidas, Vans, Converse, Reebook. Una sorta di product placement dichiarato e strettamente funzionale al film, che farà divertire gli appassionati di sneakers e, contemporaneamente, farà battere i cuori del pubblico romantico e sognatore. Delizioso.
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Qui potete vedere il trailer del film:
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