ROMA – Gli echi di un cinema lontano, la voglia di stupire, la cornice mai banale della Prima Guerra Mondiale. Sotto un’idea chiara di messa in scena, tanto elegante quanto pop. I fan della saga di Kingsman non resteranno delusi con il prequel The King’s Man – Le Origini diretto da Matthew Vaughn, che in due ore piene rivela com’è nata (e perché) l’agenzia segreta di ingelligence. E, vedendo il film, è chiaro quanto il regista abbia voluto fare qualcosa di diverso, mettendo in piedi una un’avventura dal forte sapore epico e, a modo suo, nostalgico.
Vaughn, che torna nel franchise dopo Secret Service e Il Cerchio d’Oro, per sua ammissione si rifà al cinema del passato, strizzando l’occhio addirittura a Lawrence d’Arabia, e volendo in qualche modo rilanciare il genere. Ed è interessante il fatto che The King’s Man – Le Origini sia ambientato durante il Secondo Conflitto, mostrandoci un lato inaspettato di quella Guerra che, oggi, appare davvero lontana. La storia, infatti, gira appunto attorno ad Orland Oxford (Ralph Fiennes), indirettamente incaricato di salvare l’Europa da un conflitto ancora più sanguinoso.
Schiacciato dal peso di un figlio in trincea (Harris Dickinson) ma con la responsabilità di avere la possibilità di ribaltare gli infuocati fronti, quella di Orland è una corsa contro il tempo contro tiranni spietati e misteriose alleanze criminali che tengono nel pugno le svolte della Grande Guerra. Da qui, lo spunto finale per Orland Oxford: perpetuare la pace e l’equilibrio agendo sotto-traccia, ma con il benestare della Corona Britannica. Come detto, rispetto ai precedenti film, questo nuovo tassello della saga cambia radicalmente tono, facendosi affresco fumettoso della Storia e, intanto, avventura d’altri tempi. Il tutto senza però perdere di vista la cruenta e insensata violenza della Prima Guerra Mondiale.
Un background che funziona, quindi, unito ai dettagli storici, con la suggestione nascosta che ogni conflitto armato sia nient’altro che il disegno di un ristretto gruppo di persone che fanno leva sull’irrequietezza comune (vedi alla voce assassinio di Francesco Ferdinando). Oltre questo, occhio al cast: se Ralph Finnes conferma di essere tanto bravo quanto sottovalutato, ci sono due garanzie mica male, Tom Hollander (addirittura in triplo ruolo, Re Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II) e Daniel Brühl. Ma attenzione, nonostante l’ovvia atmosfera dark, The King’s Man – Le Origini mantiene saldo un preponderante humour, un fascino british e un’estetica accattivante, rimanendo poi fedele alle regole fondamentali che ogni buon prequel deve necessariamente avere.
- Kingsman – Il Cerchio d’Oro: il fumetto
Qui il trailer di The King’s Man – Le Origini:
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