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Penélope Cruz e Madres Paralelas | Il set di Pedro Almodóvar? Va in scena su Instagram

Il nuovo film del regista – che vedremo a Venezia – sarà il settimo girato con l’attrice

Selfie d'autore: Pedro Almodóvar fotografato da Penélope Cruz.

MILANO – Pedro Almodóvar, genio rivoluzionario di universi femminili, dio delle vite imperfette, traboccanti di disarmante umanità. Madri, trans, attrici, suore. Storie di rossetti, calze a rete e tacchi a spillo, in bilico tra edonismo e tossicomania, tra movida madrilena e tradizioni ancestrali de La Mancha, esageratamente kitsch, calde di una passione che colora di rosso e ha il sapore di gazpacho. La sua musa di sempre è una sola e si chiama Penélope Cruz, volto di donne indimenticabili i cui grandi occhi grandi neri ricercano sempre il loro maestro, come quelli di una figlia cercano il padre adorato.

Madres Paralelas
Pedro e Penélope sul set di Madres Paralelas.

Una delle coppie più solide del cinema tornerà con un nuovo film: Madres Paralelas, storia di tre donne che partoriscono nello stesso giorno, film ben documentato dalla stessa Penélope Cruz in queste immagini postate su Instagram. «Con Madres Paralelas», ha spiegato il regista, «ritorno all’universo femminile, alla maternità, alla famiglia. Parlo dell’importanza degli antenati e dei discendenti. Dell’inevitabile presenza della memoria». Sarà il settimo film insieme a Penélope. Ma come è cominciato tutto? Il primo film, datato 1997, fu Carne Tremula, melodramma sullo sfondo di una Madrid terribilmente viva, dove l’attrice compariva solo nelle primissime scene nel ruolo di una giovane prostituta che partoriva su un autobus il bambino che diventerà il protagonista del film.

Un’altra immagine del set di Madres Paralelas.

Nel 1999 il sodalizio seguì con un capolavoro: Tutto su mia madre, gomitolo di vite estreme e storie ai margini raccontate con una sensibilità ed una sincerità tale da generare redenzione ed accettazione assoluta verso ogni mondo chiuso e lontano. Qui l’attrice interpretava Rosa, suora missionaria malata di AIDS e incinta dell’ex compagno della protagonista Manuela. Nel 2006 la consacrazione definitiva di un sodalizio e di una carriera quando le strade di Pedro e Penélope tornano ad incrociarsi con Volver, una storia di complicità e solidarietà femminile in cui l’attrice vestiva i panni dell’indimenticabile Raimunda, ruolo che le valse la prima nomination all’Oscar come miglior attrice.

Penelope Cruz
Scatti (rubati) sul set.

Quell’intreccio di lavoro e amicizia li vedrà poi di nuovo uno al fianco dell’altra tre anni dopo sul set de Gli abbracci spezzati, dove l’amore e la passione del regista Mateo Blanco per la bella Magdalena Rivero diventano un grande sì alla vita, un sì così profondo da toccare persino la morte. Ma non ci sono solo ruoli da protagonista per Penélope che, così legata al suo Pedro, nel 2013 appare anche in un piccolo ruolo in quella commedia folle e colorata che è Gli amanti passeggeri. Ma la sua operaia dell’aeroporto di Madrid le permette di condividere per la prima volta la scena con un altro gigante del cinema spagnolo, Antonio Banderas.

Il post di IG della Cruz dedicato all’amico Pedro.

Infine, ecco Dolor y Gloria del 2019, testamento cinematografico di Almodovàr, altro film fondamentale in cui l’attrice interpretava il ruolo della madre del regista, coronamento di un rapporto simbiotico di stima e complicità. Perché è un privilegio lavorare con chi regala una sensazione di sicurezza, confidando ciecamente in te. Così come è un privilegio fare arte con qualcuno che guardandoti vede un Maestro, immagine troppo lontana da quella che si ritrova tornati a casa davanti ad uno specchio. Un privilegio sapersi ancora imbarazzare di fronte a quegli occhi pieni di stima che vedono solo un genio…

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