in

La Lunga Notte degli Oscar: previsioni e scommesse

Jimmy Kimmel, il post-Weinstein e quell’incubo da cancellare: domenica notte arrivano gli Oscar

«What could possibly go wrong?», ironizza un divertito Jimmy Kimmel dal manifesto ufficiale della novantesima edizione degli Oscar, in scena domenica notte 4 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles, insomma, «cosa mai potrebbe andare storto?». Facciamo un passo indietro: dov’eravamo rimasti? Sempre sul palco del Dolby, il 26 febbraio dell’anno scorso, con l’imbarazzo di Warren Beatty, i produttori di La La Land a ringraziare prima e consegnare poi la statuetta nelle mani di Barry Jenkins e del suo Moonlight. Inutile dirlo: l’edizione numero 90 degli Oscar riparte proprio da quella figuraccia in mondovisione, un passo falso epico e imbarazzante su cui in qualche modo Kimmel – conduttore ieri come oggi – dovrà ironizzare vista la (palese) impossibilità a rimuovere. Così, la sua frase di lancio («What could possibly go wrong?») diventa quasi un paradossale mantra da ripetere all’infinito sapendo che davvero nulla – o quasi – potrà andare peggio della scorsa edizione.

«Warren, è tardi, forse è meglio chiudere…». Kimmel & Beatty, Oscar 2017.

Altro elemento impossibile da trascurare: questa sarà la prima Notte degli Oscar senza colui che per anni ne fu il profeta indiscusso, il guru da ringraziare e benedire dal palco: Harvey Weinstein, frantumato da scandali su scandali, ripudiato pubblicamente – e giustamente, ci mancherebbe – da tutti coloro che negli anni ha condotto alla statuetta e che (forse) allora sapevano, ma non dicevano, come ammesso da Quentin Tarantino, due Oscar vinti proprio grazie al mogul Harvey (per le sceneggiature di Pulp Fiction e di Django Unchained) prima di quella frase pronunciata qualche mese fa in pieno scandalo: «I knew enough to do more than I did», ovvero che sì, sapeva abbastanza per fare qualcosa in più di quanto fece, ovvero nulla.

I candidati fotografati al Beverly Hilton lo scorso 5 febbraio.

Una cosa è certa: i bookmakers dicono che alla fine sarà corsa a tre tra il favorito The Shape of Water, Tre manifesti e Lady Bird, e dicono anche che non serve puntare sull’Oscar per il miglior attore, che andrà a Gary Oldman per Darkest Hour, e nemmeno su quello per la miglior attrice perché la statuetta ha già scritto sopra il nome: Frances McDormand, vera wonder woman del cinema recente. Staremo a vedere, nella speranza che il nostro Luca Guadagnino ritorni a casa con qualcosa in valigia. In attesa della lunga Notte degli Oscar, ecco qui sotto l’esilarante clip creata da Kimmel (e da un cameo illustre, vedete alla fine) che ancora ha gli incubi su quell’assurdo, dilettantesco, scambio di buste.

Lascia un Commento

The Outsider: Jared Leto sbarca su Netflix

Wonder Woman 2: Rivelata l’identità del nuovo villain