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Addio a Luke Perry, mai dimenticato eroe della nostra adolescenza

Un ictus ha stroncato l’attore di Beverly Hills 90210 e ci ha ricordato l’importanza della cultura pop

Luke Perry.

Qualche giorno fa, in un corto circuito temporale quasi paradossale, roba che nemmeno Ritorno al futuro, un personaggio televisivo degli anni Novanta è diventato uno dei topic di tendenza. Con una fiammata dovuta – come spesso accade – a una notizia di cronaca, ecco improvvisamente Luke Perry diventare nuovamente argomento di discussione e immagini del suo personaggio di Beverly Hills 90210, Dylan McKay, riempire timeline e siti di informazione, alti e bassi, dal Corriere della Sera al Los Angeles Times. Il motivo? Un ictus che ha colpito l’attore e che, dopo una settimana, l’ha stroncato a soli 52 anni.

Luke Perry con Jason Priestley: Dylan e Brandon in Beverly Hills 90210.

La ragione di questo articolo è nel cercare di capire come mai sia bastato così poco per far riemergere un personaggio apparentemente dimenticato per più di vent’anni e che, in realtà, dopo il successo di Beverly Hills 90210 aveva preso parte a produzioni minori, ritornando alla ribalta grazie a Riverdale. In poche ore, prima si è ricomposta su Instagram la famiglia di Beverly Hills, con i post di Shannon Doherty e Ian Ziering (Brenda e Steve, per chi c’era), poi centinaia di redattori e giornalisti – come chi scrive, sì – si sono messi al computer inseguendo il Trend Topic che si stava generando, sperando di essere letti.

Foto di gruppo: il cast di Beverly Hills 90210.

Al riparo da clickbait e acchiappa views – raramente i numeri hanno ragione – qui la domanda che vorremmo porre è: perché? Perché una star ormai nemmeno più star genera tutto questo? Ci sono molte risposte, alcune hanno a che fare con la cronaca nera e con la sindrome della cattiva notizia, ma qui a Hot Corn vorremmo illuderci che sia un’altra e che abbia a che fare con la cultura pop. La cultura pop è un enorme ammasso di cose da cui ciascuno prende quello che vuole e che, in modo casuale, crea gruppi quasi famigliari che una volta cresciuti continuano a rifarsi a esperienze fatte (o viste) in gioventù. Un po’ come in famiglia o tra vecchi amici, appunto.

Quando eravamo felici: Luke Perry e Shannon Doherty a Santa Monica.

Così, in questo caso, Luke Perry non rappresenta solo Luke Perry, ma Dylan McKay, gli anni andati, il bel tenebroso che a Beverly Hills 90210 arrivava sempre in ritardo, quello che tutti volevamo diventare, fedele amico di Brandon, amore di Brenda, con cui avrebbe dovuto invecchiare. Invece, anni dopo le serate di giovedì passate davanti a Italia 1, scopriamo che Brenda è sopravvissuta a un tumore, Luke ha perso la sua battaglia contro l’ictus e il ritratto di Dorian Gray è improvvisamente invecchiato. E i pomeriggi al West Beverly High School? Non ci sono più, sostituiti da lunghe attese nei corridoi di un ospedale. Perché tutto questo ci tocca come se accadesse a noi? Perché davanti al televisore, per qualche momento, minuti oppure ore, noi siamo stati loro, abbiamo preso in prestito le loro vite, illudendoci di essere qualcosa di diverso. Non era così, e capirlo adesso fa ancora più male.

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