in

Aspettando l’Oscar | Da Charlie Chaplin a Frances McDormand: aiuto, mi hanno rubato la statuetta!

L’ambito premio? C’è chi lo conserva in un pollaio o nel bagno. Ma c’è anche chi se lo è fatto rubare…

C’è chi come Kate Winslet l’Oscar vinto per The Reader lo tiene in bagno, così da permettere agli ospiti di abbozzare un finto discorso di ringraziamento allo specchio, e chi come Russell Crowe l’Academy ottenuto per Il Gladiatore lo tiene nel pollaio del suo ranch australiano. E poi c’è chi, invece, se lo dimentica in qualche scatolone o se lo fa rubare. Sì, perché la storia degli Oscar è ricca di furti, ritrovamenti e qualche lieto fine. Dal 1929 ad oggi, sono circa settantacinque le statuette, sparite, trafugate o vendute illecitamente. Di queste più della metà sono tornate ai legittimi proprietari o all’Academy, mentre di altre il destino è ancora oscuro. E pensare che i 35 centimetri di statuetta placcata in oro – ma composta prevalentemente di stagno – hanno un valore che si aggira solo tra i 300 e i 500 dollari.

Gli ultimi ritocchi alla statuetta prima di essere spedita a Los Angeles.

Ovviamente è il valore simbolico ad accrescere quello economico tanto che per l’Oscar vinto da David O. Selznick per Via col vento, Michael Jackson arrivò a sborsare 1,54 milioni di dollari. Nemmeno a dirlo, quella statuetta risulta dispersa. Ma alla pellicola diretta da Victor Fleming si aggiunge un’altra sparizione: il premio vinto da Hattie McDaniel, la celebre Mami, prima afroamericana ad ottenere il premio, che donò il suo Oscar alla Howard University dalla quale svanì anni dopo. Nessuno sa che fine fece anche se all’epoca s’ipotizzo che il premio fosse finito sul fondo del fiume Potomac come atto di protesta, in piena battaglia per i diritti civili, per l’immagine stereotipata degli afroamericani data dal film. Poi c’è chi l’Oscar se l’è visto soffiare da sotto il naso… o dalla mensola della cucina. Si tratta, rispettivamente di Alice Brady, miglior non protagonista nel 1938 per L’incendio di Chicago, e Olympia Dukakis, vincitrice nel 1988 per Stregata dalla luna.

Hattie McDaniel riceve l’Oscar per la sua interpretazione in Via col vento.

La prima, impossibilitata ad andare alla cerimonia per una caviglia rotta, scoprì che un uomo salì sul palco per ritirarlo a suo nome per poi dileguarsi insieme alla statuetta, mentre la seconda denunciò il furto del premio dalla sua casa in New Jersey (con tanto di telefonata del ladro per chiedere il riscatto!). Rischiava una sorte simile anche Whoopi Goldberg che, nel 2002, convinta che l’Oscar vinto per Ghost necessitasse di una lucidatura lo inviò all’Academy che, a sua volta, lo spedì alla R.S. Owens & Company, una ditta di Chicago. Peccato che la custodia arrivò vuota mandando tutti nel panico. Qualcuno aveva rubato la statuetta ma, forse resosi conto della difficoltà di venderla senza dare nell’occhio, decise di abbandonarla in un cestino della spazzatura.

L’Oscar? Fosse stato a grandezza naturale…

Tra statuette ritrovate in vendita su un quotidiano (l’Oscar alla miglior fotografia di Karl Freund per La buona terra), in un mercatino delle pulci (Margaret O’Brien per Incontriamoci a Saint Louis) vendute all’asta a scatola chiusa (i cinque Academy dello scenografo Lyle Wheeler caduto in disgrazia) e le 55 rubate e ritrovate in un cassonetto da un certo Willie Fulgear a poche settimane dalla cerimonia del 2000, vale la pena sottolineare che vendere gli Oscar è illegale anche per chi la statuetta l’ha vinta. L’ultimo esempio? Appena un anno fa, quando a Frances McDormand, nel pieno del Governors Ball subito dopo la premiazione, un uomo, regolarmente invitato al party, ha sottratto dal tavolo della neo-vincitrice la statuetta in questione, senza che nessuno se ne accorgesse. Chi l’ha recuperata? Nientemeno che Gary Oldman, fermando il ladro, preso poi in cosengna dalle autorità.

Frances McDormand sul palco degli Oscar.

E chiudiamo con una curiosità: dal 1950, oltre agli immancabili discorsi e le foto di rito, ogni vincitore firma un contratto nel quale s’impegna – qualora decidesse di vendere il trofeo – a fare un’offerta di vendita all’Academy del valore di 10 dollari. Ma c’è anche chi gli Oscar li compra a fin di bene. Si tratta di Steven Spielberg che dal 1996 ad oggi ha restituito all’Academy i premi di Clark Gable per Accadde una notte e Bette Davis per Figlia del vento e Paura d’amare. Chissà che non ritrovi anche l’Oscar onorario del 1929 dato a Charlie Chaplin per Il circo e quello vinto da Frank Capra nel 1970 per Preludio alla guerra.

Lascia un Commento

Marvel: In arrivo nuovi cinecomic targati Fox

Ralph, Sofia Viscardi, Abatantuono e molto altro: i trailer della settimana